Le api si distinguono in varie specie tra cui la più nota è l’ape mellifera, la quale si nutre di polline e miele derivato dal nettare.
Vivono in sciami che possono essere accuditi all’interno di arnie artificiali custodite da apicoltori, o trovare rifugio in cavità naturali, su fronde degli alberi o nelle intercapedini di strutture o abitazioni. Quando lo sciame prolifera, ingrandendosi, le api tendono ad allevare una nuova regina che sostituirà la regina preesistente la quale guiderà parte della famiglia nella fondazione di una nuova colonia, generando la cosiddetta “sciamatura”.
In primavera, una volta nata e fecondata la nuova regina, una porzione della colonia di api accompagnerà la vecchia regina nell’abbandono del nido originario.
Questa colonia in movimento può essere molto numerosa e generare preoccupazione, soprattutto quando il fenomeno avviene in ambienti frequentati da persone, come strade urbane, campi sportivi o terrazze.
Tuttavia in questo momento le api sono pacifiche e poco aggressive, desiderose soltanto di raggiungere un luogo riparato dove costruire un nuovo alveare.
Prima di raggiungere la loro destinazione finale possono sostare per 24/48 ore su rami, lampioni, tetti od ovunque si sentano sufficientemente protette.
Se dovesse capitarti di vedere uno sciame in transito o in sosta non esitare a consultare online la lista nazionale di recupero sciami. Le api sono protette e non devono essere in alcun modo danneggiate, per questo esistono apicoltori professionisti che gratuitamente si possono occupare della raccolta dello sciame, se accessibile.
Il motivo per cui è così importante preservare l’ape mellifera, i bombi come anche le specie di api solitarie che non vivono in colonia, è dettato dal ruolo cruciale che rivestono nell’impollinazione delle piante. Si calcola che in assenza di insetti impollinatori sulla nostra tavola e nelle nostre vite sparirebbero frutti, semi (perfino il caffè!), e anche il cotone per cui dovremo dire addio a t-shirt e jeans.